Carissimi,
eccoci qui… meno 5 giorni a Natale!
È iniziato il countdown… lo sentite anche voi?
Per me è impossibile resistere. Come molti di voi sanno, dicembre è uno dei mesi che più amo, da sempre.
Sarà il clima di festa, saranno le lucine, sarà l’adrenalina fanciullesca che percepisco nei pazienti… sarà che amiamo tutti tornare un po’ bambini… sarà che amo lanciarmi ogni anno nella ricerca di una risposta all’epica sfida del Natale:
panettone o pandoro?
Il Natale quando arriva…arriva e io fetta dopo fetta, già da fine novembre tento di decretare un vincitore per porre fine a questo eterno, irrisolto, dolce conflitto.
Poco importa che poi mi tocchino ore fra palestra e corsa per smaltire gli effetti dei picchi glicemici. La profumata fragranza delle tradizionali delizie di Natale è un richiamo irresistibile.
Panettone vs Pandoro
Il panettone – o panetun, come si dice a Milano – ha origini antiche che fra leggenda e realtà ci riportano al XV secolo e a un banchetto di Natale alla corte di Ludovico il Moro. Un sontuoso pranzo era stato preparato per il duca e i suoi ospiti, ma il cuoco aveva dimenticato per errore il dolce nel forno. Toni, un piccolo sguattero, aveva allora proposto di servire il dolce che aveva preparato con quanto era rimasto in dispensa – farina, burro, uova, scorza di cedro e uvetta. Il cuoco non avendo scelta aveva acconsentito e, tremante, aveva spiato la reazione dei nobili ospiti. Tutti furono entusiasti e quando il duca chiese il nome della prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto: ‘L’è il pan del Ton’ diventato poi “panettone”.
Il Pandoro invece ha una data di nascita ufficiale: il 14 ottobre 1894, giorno in cui Domenico Melegatti depositò la ricetta all’ufficio brevetti. Le sue origini risalgono però a secoli prima.
Gli antenati sarebbero il Levà, un dolce veronese lievitato ricoperto da granella di zucchero e mandorle che le donne preparavano la vigilia di Natale, e il Nadalin, da cui avrebbe preso la tradizionale forma a stella. La ricetta però ricorderebbe anche il duecentesco Pane di Vienna, con un impasto simile alla brioche, mentre il nome sarebbe legato al periodo della Repubblica Veneziana, attorno al 1500, quando era consuetudine decorare i dolci – fra i quali il Pan de Oro – con sottili foglie dorate.
La scelta fra i due è più che mai ardua e a colpi di uvette, creme, versioni artigianali e rivisitazioni locali, il pandoro e il panettone riscuotono fan in tutto il mondo, a tutte le età.
E voi? Raccontateci!
Come dicono i miei figli…siete ‘team panettone’ o ‘team pandoro’?
Oppure, come me, appartenete a quel terzo schieramento che li ama entrambi e che per par condicio alterna una fetta dell’uno e una fetta dell’altro, senza disdegnare anche i dolci regionali di cui il nostro paese è meravigliosamente ricco?
Sull’argomento è intervenuta naturalmente anche mia moglie Antonella, serafica e d’effetto come sempre:
“Sergio attento al panettone, ricordati che dopo il quarto che mangi… cominci ad assumerne le sembianze!”
Serene Feste di cuore a tutti voi!