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Tumore al seno, dalla prevenzione alla diagnosi precoce

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Dott. Sergio Noviello e prevenzione del tumore al seno

In queste settimane – complice anche il fiocco rosa che stiamo indossando e distribuendo alle pazienti di Milano Estetica – abbiamo avuto modo di parlare con molte di voi della campagna di sensibilizzazione che come Simoe – Società Italiana Medici Chirurghi e Operatori Estetici – abbiamo deciso di portare avanti aderendo al mese rosa della prevenzione. Come mai abbiamo deciso di approfondire questo tema? Perché semplicemente crediamo nell’importanza della prevenzione e soprattutto della diagnosi precoce del tumore al seno per renderlo curabile nel 100% dei casi. Per arrivare a questo risultato è necessario rendere le donne sempre più consapevoli attraverso l’informazione. Confrontandoci però ogni giorno con pazienti con stili di vita, età e vissuti diversi mi sono reso conto di quanto sia alta la percentuale di chi arriva a 40 anni senza aver mai consultato un ginecologo, fatto un’ecografia o praticato l’autopalpazione.
È tempo che le cose cambino e che si arrivi ad un approccio più attivo delle donne a loro stessa tutela. Scopriamo come.

Alimentazione

L’Organizzazione Mondiale della Sanità in uno studio sostiene che un terzo dei casi di tumore (quello al seno compreso) si potrebbe evitare seguendo buone abitudini anche a tavola limitando alcolici, mangiando più frutta e verdura e tenendo d’occhio il peso. L’adipe in eccesso dovuto al sovrappeso favorisce infatti la neoplasia mammaria. Dobbiamo, quindi, privarci di tutto? Certo che no, la nostra qualità della vita è importante, ma è consigliabile mangiare più soia e pesce, bere tè verde e concedersi in media non più di un bicchiere di vino al giorno. Ne gioveranno salute e bellezza.

Fumo e attività fisica

Non diciamo nulla di nuovo a tal proposito: smettere di fumare riduce le possibilità di ammalarsi e il tumore al seno non fa eccezione, ma è importante anche cercare di esporsi meno al fumo passivo. Il movimento, infine, aiuta a mantenersi in salute. Non è necessario lanciarsi in sport faticosi e stressanti se non fanno per noi, basta mezz’ora al giorno – per un totale di circa 150 minuti a settimana – di attività fisica moderata: dalla camminata veloce alla bicicletta, dalla corsa al nuoto. Buone abitudini che faranno bene al corpo e alla mente. Cominciate in modo graduale e vedrete che non potrete più farne a meno!

Ma come si scopre di avere un tumore al seno?

Recentemente una mia collaboratrice mi ha detto allarmata: dottore, mi fa male qui… Come le ho spiegato, in genere l’indolenzimento sulla parte è dovuto a variazioni ormonali assolutamente naturali nelle donne e nulla ha a che fare per fortuna con forme maligne di tumore. In molti casi è possibile che si tratti di cisti, ma sono i noduli (che spesso si formano nella parte superiore esterna della mammella, vicino all’ascella per intenderci) che invece meritano una valutazione, insieme ad altre alterazioni dell’aspetto del seno.

L’autopalpazione

Ogni donna dovrebbe conoscere il proprio corpo ed imparare ad interpretare cambiamenti da considerare anomali. Senza improvvisarsi medici o diventare ipocondriache preoccupandosi per minimi segnali dovuti ad innumerevoli fattori, bisogna imparare ad osservarsi. È questa, infatti, una fase fondamentale dell’autopalpazione. Di fronte allo specchio – possibilmente nei giorni successivi la fine del ciclo mestruale – bisogna cercare di individuare cambiamenti fisici visibili (soprattutto se riguardano solo una delle mammelle) come forma del seno e del capezzolo, rossori, perdita di liquidi e naturalmente eventuale presenza di noduli, alzando il braccio della parte da ispezionare. Chiedete pure senza imbarazzo al ginecologo o al senologo di mostrarvi come si fa e cominciate da subito, condividendo le info anche con le altre donne della vostra cerchia, giovanissime comprese. L’autopalpazione va iniziata già a 20 anni.

L’importanza della diagnosi precoce

La malattia però si sviluppa in modo asintomatico ed è per questa ragione che bisogna effettuare i controlli anche in caso di totale assenza di segnali evidenti. Dai 20 ai 35 anni va bene procedere con l’autopalpazione e la visita senologica che dovrà essere accompagnata da ecografia dopo i 35 e da mammografia a partire dai 40. Importante, infine, il test genetico in presenza di familiarità e cioè di parenti prossimi (sorelle, mamme, nonne, zie) ammalatesi di tumore al seno. Inutile dire quanto sia importante sottoporsi a questi esami: la diagnosi precoce della malattia può fare veramente la differenza! Il tumore al seno viene classificato in 5 stadi e se la sua individuazione avviene allo stadio 0, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari al 98%! Un dato incoraggiante e non smetterò mai di invitare le mie pazienti ed in generale tutte le donne ad amarsi e a prendersi cura di sé stesse, da subito.

Dott. Sergio Noviello Milano Estetica