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Il senso delle vacanze

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Estate 2017 bellezza

Mia moglie qualche giorno fa mi ha chiesto: “Cosa ci portiamo da leggere sotto l’ombrellone? Una mia amica mi ha suggerito dei capolavori in miniatura di alcuni autori emergenti”.

Io, invece, ho pensato a cosa far portare da leggere sotto l’ombrellone ai miei pazienti. Dopo molti, moltissimi sforzi e tanto tempo dedicato a scrivere e a riscrivere i testi – subendo tra l’altro le angherie di fashion photographer isterici e pretenziosi 😉 – ecco il mio nuovo sito web sergionoviello.it.

Benvenuti! Entrate, curiosate e soprattutto fateci sapere la vostra opinione! La stima che ripongo in voi da così tanti anni – ne sono certo – sarà per me fonte di suggerimenti costruttivi.

E mentre mi accingo a preparare la newsletter per augurarvi buone vacanze – momento chiave che per me sancisce l’arrivo delle ferie come la preparazione dei bagagli – una voce da sotto il tavolo mi domanda: ”Babbo, quando auguriamo a qualcuno buone e belle vacanze cosa intendiamo veramente?” È mio figlio Matteo che, in attesa della mia risposta, corre a mettere maschera e pinne in valigia. Mi soffermo così per un attimo a riflettere, e provo a rispondere…

Una vacanza si rivela “buona” quando esalta il significato della vita che costruiamo ogni giorno durante il resto dell’anno. Se il senso della nostra vita è un amore o una passione, in vacanza cercheremo di dedicarci solo a quelli. Per questo andiamo in “vacanza” dal lavoro: perché ci svuotiamo dal nostro ruolo professionale per dedicarci alla famiglia, ai figli e alle nostre passioni.

“Quindi”, incalza lui, “Posso svuotarmi finalmente dalla scuola per rimanere tutta l’estate col mio iPad?”

Affranto da questa affermazione mi blocco un istante, ma poi mi faccio coraggio e, imperturbabile, continuo: “…mentre una vacanza si rivela bella quando abbiamo il tempo per renderci conto che quasi sempre proprio le azioni più comuni rappresentano qualcosa di miracoloso”.

“Molto bene, babbo”, incalza Sara la mia più piccola, ”per un po’ quindi starai con noi e la smetterai di rompere le ossa e mettere il cerotto!” riferendosi all’ultima paziente incontrata in sala d’attesa dopo un intervento al naso.

Cari bimbi miei, è proprio tempo che ci riappropriamo di noi stessi e dei piccoli gesti quotidiani.
“Certo babbo, dobbiamo finire le valigie!”

E a proposito di bellezza, esordisco rivolgendomi a mia moglie:
“Amore, e tu cosa pensi di me?”
Risponde suadente: “Che mi fai sempre ridere!”
“Ma amore, intendevo fisicamente…”
E lei risponde: “…anche io intendevo fisicamente, che mi fai ridere!”

…Buona Estate a tutti

Dott. Sergio Noviello

Dott. Sergio Noviello Milano Estetica