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Amore e bisturi: chirurgia e medicina estetica in coppia

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Chirurgia estetica in coppia

A volte si tratta solo di un supporto, alcuni programmano l’intervento o il trattamento nello stesso giorno!

Che il ritocco, preferibilmente light e naturale, sia ormai entrato a pieno titolo nella top five dei regali più apprezzati da lei come da lui, non è una novità. Quello che incuriosisce è invece l’evoluzione “di coppia” del fenomeno: andare dal chirurgo estetico insieme, per esaudire il desiderio dell’altro ma anche per programmare interventi nello stesso periodo, così da passare la degenza e il post operatorio in coppia. Se una volta per rafforzare il rapporto a San Valentino o per l’anniversario ci si regalava un weekend romantico, oggi ci si regala un ritocchino di coppia?

 

“Senza arrivare all’esagerazione”, spiega il dott. Sergio Noviello, chirurgo estetico e medico estetico, direttore sanitario di Milano Estetica cosmetic surgery & medical spa, “ma è certo che negli ultimi anni si è registrata questa tendenza: sempre più coppie arrivano nei nostri studi insieme, chiedono un consulto, decidono insieme dove e come intervenire, valutano e spesso pianificano gli interventi nello stesso giorno, così da affrontare insieme sia l’intervento sia il post operatorio. Si prendono cura uno dell’altra e affrontano il cambiamento simultaneamente.”
In qualche caso, addirittura, prenotano lo stesso intervento. Ma come si spiega questa tendenza?
“Spesso accade che uno dei due partner inizi a manifestare il desiderio di intervenire su un inestetismo, o solo di contrastare un invecchiamento precoce o molto marcato. Se nella coppia c’è molto feeling, il compagno o la compagna viene coinvolto nella valutazione dei pro e dei contro, nella scelta del medico cui affidarsi, del periodo in cui farlo e così accade che anche nell’altro nasca il desiderio di prendersi cura di sé, di concedersi una coccola per sentirsi meglio. Altre volte uno dei partner, in genere la donna, è già stato dal medico estetico o dal chirurgo e l’altro, vedendo i risultati, decide di sottoporsi a sua volta a un trattamento. Questo capita anche tra madre (o padre) e figlia: le accompagnano e poi tornano per risolvere un problema o un inestetismo che li assillava ma che non avevano il coraggio di affrontare”.

 

Fra i trattamenti “in coppia” più richiesti troviamo la dieta, “che se fatta insieme diventa più facile da gestire, sia da un punto di vista pratico (vedi spesa, preparazione della cena ecc.) sia della motivazione”, spiega il dott. Noviello. Seguono i trattamenti di medicina estetica, che sono mininvasivi e assicurano risultati molto belli e naturali (come biofilling, rivitalizzazioni, botox e laser), e interventi di chirurgia estetica, come blefaroplastica , lifting, liposuzione e mastopessi.

 

Ci sono poi i mariti che accompagnano le mogli e le seguono passo a passo, dalla visita al post intervento, soprattutto nel caso di mastoplastica addittiva. “In genere il marito vuole partecipare alla scelta della forma e della dimensione delle protesi”, spiega Noviello, “ e questo li rende complici e partecipi. Lo stesso effetto di profonda complicità lo generano gli interventi un po’ più “intimi”, come la labioplastica (riconfigurazione dei genitali esterni) e tutti i trattamenti per il ringiovanimento genitale: gli inestetismi che interessano quest’area sono spesso sottovalutati ma rappresentano un problema grande per molte persone, un problema che arriva a condizionare la loro intimità sessuale. Affrontarli, e affrontarli insieme, spesso è un piccolo primo passo per ritrovare quella complicità e intimità perdute”.

 

Il rischio di questo fenomeno è quello dell’emulazione, ovvero arrivare a sottoporsi a un intervento perché spinti dal desiderio di “non essere da meno” e non per una reale necessità di correggere l’inestetismo o, peggio, perché spinti dalle insistenze del partner?
“Direi che questo pericolo nella pratica non c’è”, spiega il dott. Noviello, “perché prima di mettere le mani su un paziente lo si sottopone a una visita preliminare molto accurata che implica anche una valutazione psicologica, soprattutto per gli interventi più invasivi. Sta al medico capire quando il paziente non è realmente pronto per cambiare qualcosa di sé e rimandarlo a una valutazione più approfondita”.

Dott. Sergio Noviello Milano Estetica